Tango de asfalto
Folle anonime
I dipinti di questa serie sono spaccati di città contemporanea, rimandano certamente a Buenos Aires, metropoli che l’autore si porta nel cuore, ma non necessariamente solo ad essa: potrebbero essere la rappresentazione di una qualunque città caotica del nostro tempo. I dipinti si inseriscono nel solco più tradizionale della scena urbana che ha le sue origini nelle ambientazioni impressionistiche.
Tuttavia, il parallelo più immediato è quello con i quadri dell’espressionista tedesco Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938). Kirchner cattura scenari della vita berlinese dei primi decenni del Novecento: strade e quinte urbane popolate da personaggi tormentati o, talvolta, impassibili e indifferenti, con volti deformati e simili a maschere. Nelle ultime opere in particolare le strade sono i veri soggetti del quadro, con folle anonime e mezzi di trasporto che le pervadono e riempiono.
Nei quadri di Zeltman ritroviamo queste atmosfere, folle anonime, appunto, tutte con gli stessi oggetti e le stesse maschere deformate; personaggi tutti nelle stesse posizioni, che siano a passeggio nelle vie o stipati come sardine nei mezzi di trasporto.
Nei quadri di Kirchner esiste ancora uno spazio euclideo, sebbene la costruzione prospettica e la resa dei volumi siano abolite: le linee diagonali e i tagli fotografici ci rappresentano ancora un tempo e uno spazio atti a costruire l’idea del movimento, e di conseguenza del via vai, del traffico, dell’animazione e al contempo dell’alienazione della metropoli moderna.
La città di Zeltman è, invece, la città della simultaneità, è una città della presenza senza storia, i personaggi che la popolano sono compressi nello spazio che pure recupera una forma prospettica, un punto di fuga. Ma quel punto di fuga, se serviva ai pittori del Rinascimento per modellare una realtà quanto più possibile verosimile, ora è il punto di partenza, l’origine della compressione del tempo.





I treni e le metropolitane sfrecciano e attraversano, con tagli trasversali, l’intero spazio del quadro così come nei dipinti dei due secoli passati correvano le carrozze, i tram, le automobili. Ma questi treni, rappresentati solo in una piccola porzione e non nella loro lunghezza, come anche i personaggi di cui vediamo un dettaglio, un mezzo busto, o solo una parte della testa, sono la sintesi di un presente continuo, metafora di un tormento perenne.


